Con il nome di
"Scandalo Moltke-Eulenburg" o "Scandalo della Tavola Rotonda",
o ancora "Scandalo Harden-Eulenburg" è noto uno scandalo
a tematica omosessuale scoppiato in Germania nel 1907-1909.
Fu il più grave e
discusso scandalo omosessuale della prima metà del XX secolo, ed
anche il più grave scandalo della Germania del "Secondo Impero",
ed ebbe implicazioni politiche di vasto rilievo.
Le premesse
Nella Germania d'inizio
XX secolo, l'imperatore Guglielmo II faceva molto affidamento sulla cerchia
più intima di collaboratori, nota come "Cerchia" o "Tavola Rotonda
di Liebenberg" (dal nome di un castello di proprietà del principe
Philipp zu Eulenburg-Hertefeld). Di essa faceva
parte anche il conte Kuno
von Moltke. Fra gli amici più intimi dell'imperatore
figurava inoltre l'ex l'ambasciatore tedesco a Vienna, il principe Philipp
zu Eulenburg-Hertefeld.
Entrambi questi personaggi
erano omosessuali, ed entrambi erano schierati fra i più influenti
oppositori del "partito della guerra", che cercava di aumentare l'influenza
della Germania in Europa scatenando un confronto militare (che ovviamente
era certo di vincere).
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Kuno von Moltke (1847-1923)
nel 1900.
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Kuno von Moltke
La scintilla che mise in
moto lo scandalo fu il ruolo giocato da Moltke nell'evitare che nel 1905
la cosiddetta "crisi
di Tangeri" si trasformasse in guerra aperta con la Francia,
nonostante che il partito della guerra giudicasse molto favorevole il momento
per iniziarne una, dato che la grande alleata della Francia, la Russia,
era stata appena sconfitta dal Giappone. Il "partito della guerra" non
perdonò questa iniziativa, che giudicò un tradimento, a maggior
ragione quando seppe che Philipp zu Eulenburg stava premendo per diminuire
lo spazio di manovra di uno dei compomenti di spicco del governo, il cancelliere
e principe Bernhard von Bülow (1849-1929).
Il "partito della guerra"
reagì facendo arrivare nel 1906 a un giornalista che ne condivideva
le idee, Maximilian Harden, le lettere usate dalla moglie di von
Moltke, Athalie von Kruse-Neetzow, durante la causa di divorzio, nel 1899.
Da esse s'inferiva che Moltke aveva avuto una relazione omosessuale con
Eulenburg (che era sposato e aveva figli), sul conto del quale Harden raccolse
un dossier.
Harden scatenò la
sua campagna nel novembre 1906, sul periodico "Die Zukunft", insinuando
che la cerchia di pervertiti (battezzata "camarilla"
della "Tavola Rotonda") che stava attorno all'imperatore, poteva
avere solo un'influenza malsana su di lui, e disastrosa per la Germania.
Non fece però nomi, limitandosi ad allusioni in codice ("L'arpista",
"Zuccherino").
Philipp zu Eulenburg, che
era stato già ricattato in passato da Harden, si ritirò in
Svizzera, placando momentaneamente il suo antagonista.
Il primo processo Moltke
La quiete non durò
però a lungo. La decisione di Eulenburg di accettare un'importante
onorificenza tedesca, l'Aquila nera, e di rientrare in Germania per l'investitura,
fece alzare il tiro ai suoi nemici. Il 27 aprile 1907 Harden fece i nomi
su "Die Zukunft": Moltke ed Eulenburg.
Moltke dovette dimettersi
per richiesta dell'imperatore, che era stato tirato in ballo a sua volta,
e reagì querelando Harden, che però al processo di primo
grado fu assolto [2].
Decisiva per la sentenza furono le testimonianze della moglie, che dichiarò
che dopo i primi giorni di matrimonio suo marito non aveva più avuto
rapporti sessuali con lei, ma soprattutto la sconcertante deposizione di
Magnus
Hirschfeld che, chiamato a testimoniare come "esperto" della materia
affermò che Moltke era "costituzionalmente" omosessuale. (Questa
mossa quasi distrusse l'organizzazione creata da Hirschfeld, il WHK,
nella quale gli omosessuali non dichiarati costituivano la maggioranza
dei soci) [3].
Il giudice sentenziò quindi che Moltke era omosessuale, ed assolse
Harden.
L'avvocato di Moltke però
riuscì a far annullare il processo per un vizio di forma, ed ottenne
che fosse nuovamente celebrato nel dicembre 1907.
Il primo processo Eulenburg
Eulenburg da parte sua non
solo aveva negato la presunta relazione con Moltke, ma si era spinto al
punto da autodenunciarsi per violazione del paragrafo
175, in modo da poter dimostrare di poter essere completamente
scagionato in tribunale da simili accuse.
La mossa in effetti gli
riuscì, dato che una breve inchiesta non troppo scrupoloso fu assolto
già nel luglio 1907.
Lo scandalo si allarga
Nel frattempo lo scandalo,
ripreso dai giornali di tutta Europa, stava allargandosi ormai al di fuori
di ogni controllo, coinvolgendo Georg von Hülsen, direttore
del Teatro Regio di Berlino, von Stückradt, scudiero del principe
della corona, e addirittura lo stesso Bernhard von Bülow.
A tirare in ballo l'ispiratore
segreto dello scandalo fu Adolf
Brand, editore del periodico omosessuale Der
Eigene, convinto sostenitore della pratica dell'outing per l'avanzamento
della causa omosessuale. In un opuscolo del 1907 Brand insinuò infatti
che lo stesso Bülow fosse stato ricattato per "pratiche contrarie
al paragrafo 175" del codice penale tedesco, cioè per omosessualità.
Querelato per diffamazione,
il 7 novembre 1907 Brand dichiarò in tribunale che Bülow aveva
baciato il suo segretario Max Scheefer durante un ricevimento per
soli maschi organizzato da Philipp zu Eulenburg. Bülow negò
tali atti, ma "ammise" di avere udito voci di quel tipo sul suo nemico
Eulenburg. Il quale a sua volta si difese dichiarando, deponendo sotto
giuramento, di non avere mai organizzato tali eventi, e di non avere mai
avuto rapporti omosessuali. Ciò gli sarebbe costato in seguito una
denuncia per spergiuro.
Quanto a Bülow, nonostante
una testimonianza del capo della polizia di Berlino piuttosto imbarazzante
per lui (il funzionario non lo incriminò, ma al tempo stesso rifiutò
di scagionarlo), finì per vincere il processo, e Brand fu condannato
a 18 mesi di carcere.
Il secondo processo Moltke
Alla ripetizione del suo
processo contro Harden, che si tenne dal 18 al 28 dicembre 1907 [4],
i legali di Moltke, minacciando l'ex moglie di farla dichiarare affetta
da "isteria" e da "gelosia patologica", riuscirono a farle ritrattare la
dichiarazione di avere sorpreso l'ex marito in posizione compromettente
con Eulenburg [5].
Magnus Hirschfeld, sommerso dalle critiche per il suo precedente intervento,
si rimangiò il parere che Moltke fosse "costituzionalmente" omosessuale,
riducendo la portata del suo rapporto con Eulenburg a una "virile amicizia",
male interpretata dalla società [6].
In questo modo Moltke stavolta
vinse la causa, e Harden dovette scontare quattro mesi di prigione per
diffamazione.
Il processo di Harden
contro Städele
Harden uscì dal carcere
deciso a preparare la riscossa. Si mise quindi d'accordo col direttore
d'un altro giornale, Anton Städele, facendogli pubblicare un
articolo in cui s'insinuava che Harden s'era lasciato corrompere da Eulenburg
per mettere a tacere le accuse contro di lui. Harden poté così
querelare Städele, e in questo modo portare nuovamente davanti a un
tribunale la vicenda.
Harden aveva infatti un asso
nella manica da giocare, e durante il processo riuscì a far chiamare
a testimoniare due soldati, Georg Riedel e Jacob Ernst, che
dichiararono di avere avuto rapporti sessuali con Eulenburg. Ciò
rese Eulenburg reo di spergiuro, e fece partire un nuovo processo nel quale
egli figurva come imputato.
Quanto al processo contro
Städele, egli fu multato di 100 marchi, che Harden provvide a rimborsargli.
Il secondo processo contro
Philipp von Eulenburg
Il nuovo processo per spergiuro
contro Eulenburg ebbe inizio il 7 maggio 1908 con una sfilata di ben 41
testimoni, tra i quali Jacob Ernst, ed altri che dichiararono di avere
assistito a rapporti omosessuali di Eulenburg nel 1887, spiando dal buco
della serratura [7].
Il processo venne però
sospeso già il 29 giugno 1908 a causa dello "stato di salute" di
Eulenburg, venne poi trasferito in ospedale [8],
ma nuovamente rimandato.
Dal 1908 fino alla dissoluzione
dell'Impero tedesco al termine della Prima guerra mondiale, questo processo
sarebbe stato poi rimandato di anno in anno sempre per motivi di salute [9],
col risultato di non arrivare mai a una sentenza contro Eulenburg.
Da parte sue, Harden ne
usciva riabilitato [10].
Il terzo processo contro
Harden
Nel frattempo, a bocce ormai
ferme, nell'aprile 1908 Harden venne nuovamente condannato senza clamore
mediatico, questa volta al pagamento delle spese processuali di Moltke
(4.000 marchi) oltre a 600 marchi di multa.
Ma ormai i giochi erano
fatti e quanto si voleva ottenere, l'allontanamento di Moltke ed Eulenburg
dalla "stanza dei bottoni", era stato ottenuto.
Si spiega così come
sia passato quasi inosservato un avvenimento che avrebbe potuto rivelarsi
uno scandalo dentro lo scandalo: il 14 novembre 1908 Dietrich von Hülsen-Häseler,
capo della segretaria militare, morì d'infarto mentre si stava esibendo
a una festa davanti all'imperatore vestito con un... tutù.
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Il principe Philipp
von Eulenburg (1847-1921).
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Conseguenze dello scandalo
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Lo scandalo Moltke-Eulenburg
fu macchinato per ridurre, nell'entourage di Guglielmo II, l'influenza
dell'elemento contrario allo scatenamento della prima guerra mondiale nonché
favorevole a una continuazione della linea seguita, con successo, da Bismarck.
A questo scopo fu fatto
uso di un pregiudizio, specificatamente dell'omofobia,
per fini politici che non avevano nulla a che vedere con l'omosessualità.
Come disse dopo gli eventi la moglie di Eulenburg: «stavano mirando
a mio marito, ma il loro bersaglio era il Kaiser». E in effetti
lo scandalo ottenne il risultato per cui era stato montato, eliminando
l'ultimo ostacolo che si frapponeva alla preparazione aperta del conflitto.
Dopo la guerra, alludendo
all'esito nefasto per la Germania di tale conflitto, Harden avrebbe confessato
a Hirschfeld che lo scandalo era stato il più grave errore politico
della sua vita e gli avrebbe attribuito (ovviamente esagerando, visto che
le cause avevano radici ben più profonde) le origini della prima
guerra mondiale e la conseguente caduta del Secondo impero tedesco. Hirschfeld
scrisse sul giornale "Die Freundschaft" ("L'amicizia") del febbraio 1933
che il risultato dello scandalo era "nient'altro e niente di meno che
una vittoria per la tendenza che infine ha condotto agli eventi della guerra
mondiale".
-
A livello d'immagine, lo scandalo
contribuì a identificare ancora più strettamente, in tutto
il mondo, Germania e omosessualità (bollata in Francia come vice
allemand, "vizio tedesco").
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A livello personale, lo stress
causato dai processi e dall'opinione pubblica fece sì che molti
partecipanti perdessero la salute durante il 1908, ed influì sull'imperatore
sfociando in un'aperta depressione, che influì negativamente sulla
successiva capacità di governo, sempre più aggressiva, nel
difficile periodo che precedette lo scoppio della Prima guerra mondiale.
-
Tra gli effetti curiosi ci fu
infine l'immediata diffusione a livello mondiale, attraverso i quotidiani
che seguirono morbosamente lo scandalo, del nuovo termine eufemistico usato
per definire il reato di cui gli imputati erano accusati: "omosessualità".
Meno durevole fu invece
la diffusione delle definizioni di "Tavola rotonda" o "camarilla"
per identificare collettivamente i componenti di un gruppo omosessuale,
specie se associati alla gestione del potere politico.
Bibliografia -- Documenti
(in ordine cronologico)
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Der Prozess der Königsmacher, Buchhandlung Vorwärts, Berlin
1907. (Opuscolo socialdemoratico, di 16 pp).
-
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Das Treiben der Homosexuellen: volle Aufklärung zum Verständnis
der Andeutungen und "halben Worte" im Moltke-Harden-Prozeß, Leipziger
Verlag, Leipzig 1907.
-
"Simplicissimus". Spezial-Nummer
Prozess Moltke-Harden (1907).
-
"Spectator" (Adolf Henle), Fürst
Bülow als Angeklagter! Skandalose Zustände in Deutschland,
Charles Pache, Lausanne 1907.
1908
-
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Eulenburg und- Moltke, Hemann Walther, Berlin 1908.
-
Magnus
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Studie zum Harden-Prozeß, "Zeitschrift für Sexualwissenschaft",
1908, pp. 88-92 e 228-247.
-
"L'Assiette au beurre" n. 377,
1908 (numero monografico "Harden Party").
1909
-
Wichmann, Da Sodoma a Lesbo.
Le origini del processo Moltke-Harden, "La tribuna", 22.04.1909.
1910-1933
-
Hugo Friedlaender, Interessante
Kriminal-Prozesse von kulturhistorischer Bedeutung: Darstellung merkwürdiger
Strafrechtsfälle aus Gegenwart und Jüngstvergangenheit, nach
eigenen Erlebnissen, Barsdorf, Berlin 1910.
-
"L'Assiette au beurre" , n.
514, 1911 (numero monografico "Les dessous de Germania").
-
Guido Podrecca, La tavola
rotonda in Germania, Mantegazza, Roma 1919. Riedito come: Guido Podrecca,
Sessualità e politica della Germania imperiale, OET, Roma
1946.
-
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Erinnerungen aus den Jahren 1906-1909, Hobbing, Berlin 1919.
-
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und anderen Sterblichen. Erinnerungen eines Kriminalkommissars,
Fontane, Berlin 1922.
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Johannes Haller, Aus dem
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Paetel, Berlin 1924.
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Wilhelm II, My early life,
G.H. Doran, New York 1926.
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Maximilian Harden, Von Versailles
nach Versailles, Hellerau, Dresden 1927.
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Maximilian Harden, Köpfe.
Eine Auswahl, Sieben-Stäbe-Verlag, Berlin 1930.
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-
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"Die Andere Welt", February 1997, pp. 8-9.
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Norman Domeier, Der Eulenburg-Skandal:
Eine Kulturgeschichte der Politik des späten Kaiserreichs, European
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Johannes Haller, Aus dem
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Patel, Berlin 1924.
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London, New York, New Rochelle, Melbourne, and Sydney 1982.
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Thomas A. Kohut, Wilhelm
II and the Germans. A study in leadership, Oxford University Press,
New York and Oxford 1991.
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et dénonciation publique dans l'Allemagne impériale (1906-1908),
"Politix" 3/2005, n. 71, p. 83-106. (Scaricabile in formato .pdf).
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Link esterni
|
Note
[1].Pubblicato
anche su Wikipink,
come: Scandalo
Moltke-Eulenburg.
Il testo è quello
online il 21/07/2014.
Il testo di una qualsiasi
data successiva può essere stato modificato anche molto rispetto
a questo.
[2]
Anonimo, Il processo contro Harden per accuse di immoralità ad
alcuni amici di Guglielmo II, "La Stampa", 24.10.1907, n. 295, p. 3;
Anonimo, Dopo la sentenza Harden-von Moltke. Le ombre della giustizia,
"La Stampa", 01.11.1907, n. 303, p. 3.
[3]
In realtà nelle sue intenzioni Hirschfeld intendeva aiutare Moltke,
dichiarando che il fatto di avere come Moltke una "predisposizione psichica"
(ma completamente casta) all'omosessualità non era né criminale
né raro, e che una predisposizioni non infrangeva in alcun modo
la legge. Però di tutto questo discorso i suoi contemporanei, giudici
inclusi, percepirono solo che Moltke "lo" era, e tanto bastò.
[4]
Anonimo, Una giornata a porte chiuse nel processo Moltke-Harden,
"La Stampa", 21.12.1907, n. 353, p. 4; Anonimo, Il nuovo processo Harden.
La signora Elbe si ritratta, "La Stampa", 24.12.1907, n. 356, p. 3;
Anonimo, Un'interessante seduta al processo Harden, "La Stampa",
28.12.1907, n. 359, p. 1.
[5]
Anonimo, Il nuovo processo Harden. La signora Elbe si ritratta,
"La Stampa", 24.12.1907, n. 356, p. 3.
[6]
Sull'episodio si veda: Erwin Haeberle, Justitias zweischneidiges Schwert.
Magnus Hirschfeld als Gutachter in der Eulenburg-Affäre, in: Klaus
M. Beier (a cura di), Sexualität zwischen Medizin und Recht,
Fischer Verlag, Stuttgart 1991, pp. 5-20; online
sull' "Archiv für Sexualwissenschaft". Magnus Hirschfeld diede
la sua versione del processo come: Sexualpsychologie und Volkspsychologie.
Eine epikritische Studie zum Harden-Prozeß, "Zeitschrift für
Sexualwissenschaft", 1908, pp. 88-92 e 228-247.
[7]
Anonimo, Triste giornata per Eulenburg. Le accuse contro il principe
confermate, "La Stampa", 09.07.1908, n. 189, p. 3.
[8]
Anonimo, La prima seduta del processo Harden in una sala dell'ospedale
della Carità, "La Stampa", 16.07.1908, n. 196, p. 2.
[9]
Anonimo, Drammatica ripresa per poche ore del processo Eulenburg,
"La Stampa", 08.07.1909, n. 187, p. 3
[10]
Anonimo, Il giudizio di Massimiliano Harden sulla situazione creata
dal processo Eulenburg, "La Stampa", 20.07.1908, n. 200, p. 4. |