Questa pagina
cerca di raccogliere tutto
[1] ciò che ho trovato
di qualche rilievo sui fotografi di nudo
maschile che lavorarono in Italia durante la Belle époque.
È divisa in due parti: questa, sui libri d'immagine, e una seconda, sui testi "di parole", come saggi o romanzi. A loro volta queste pagine fanno parte della sezione del mio sito dedicata a questi tre artisti e al mondo attorno a loro. (Una richiesta: non vendo libri, quindi per favore non scrivetemi per chiedermene. Semmai si provi qui). Ahlbom, Grace, Darius, Dashwood
books, New York 2019.
Per meriti... alfabetici iniziamo con un opuscoletto tirato in 300 copie, formato "zine" (in-ottavo), con venti foto di un ragazzo seminudo ritratto a Taormina con una fascia nei capelli. Non è presente alcun testo. Esplicitamente ispirato a Gloeden, non è un esperimento particolarmente ben riuscito (l'aspetto kitsch prevale su quello artistico), tuttavia testimonia la costante fascinazione che Gloeden esercita sugli artisti nostri contemporanei. Albers,
Bernhard (a cura di), Galdi / Gloeden / Plüschow.
Aktaufnahmen aus der Sammlung Uwe Scheid, Rimbaud
Presse, Aachen 1993. Un po' meno
utile per comparare l'opera dei tre fotografi (il testo è breve,
le foto sono tutte mischiate), anche se la presenza di scatti
decisamente
pornografici di Vincenzo Galdi
rende
esplicito il suo diverso approccio alla fotografia di nudo. Ne esiste una riedizione in formato più grande (30 cm), a cura di Jürgen Kostka, col titolo: Gloeden, Plüschow, Galdi. Aktphotographien um 1900, Rimbaud Presse, Aachen 2009 (64 pp, ISBN 978 3890865317).
Barthes, Roland (1915-1980) (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Amelio, Napoli 1978. Interventi di Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol. Dopo l'acquisto dell'archivio di Gloeden, il gallerista napoletano Lucio Amelio organizzò una mostra nella quale espose a fianco a fianco immagini originali di Gloeden e interventi grafici d'artisti contemporanei. Questo ne è il catalogo. Amelio
si rivela uno scaltro mobilitatore di nomi celebri a fini promozionali:
la prefazione di Barthes
(a cui è attribuita la cura dell'intera opera!) è infatti
un ghiribizzo che esprime un parere estetico, ma nulla di nuovo ci dice
su Gloeden; l'"intervento" di Warhol
consiste nel ricalcare a matita i contorni di alcune foto di nudo,
quello
di Beuys
nello
scarabocchiare cartoline di Gloeden...
La qualità della stampa, in bianco e nero virato seppia, è senza infamia e senza lode. Bizzarro il formato quadrato, fra -quarto e -ottavo
Beatrice, Luca (a cura di). Von Gloeden, Taormina e il Mediterraneo, Art Com, Venezia 2019. Catalogo della mostra omonima, tenuta a Taormina nel dicembre 2019/gennaio 2020. Purtroppo
è stato scelto di produrre poco più che un catalogo, in dimensioni
ridotte (in-otttavo), con una trentina di foto provenienti dalla
collezione Buciunì. Si tratta di un libro da sfogliare e basta, visto
che non vi appare nessuno studio nuovo (gli scritti introduttivi sono,
al solito, impressionistici e generici), né vi è attenzione filologica,
al punto che non vengono neppure indicati i numeri di catalogo delle
foto. Le foto sono di preferenza ritratti, paesaggi e scene di genere,
con qualche nudo sparso. Burri,
Peter (1957-1922) (et all.), Otto Meyer-Amden, Wilhelm von
Gloeden, Elisàr
von Kupffer, Kunsthalle Basel, Basel 1979 (Cofanetto con 1 vol. di
testo e 3 voll.
di immagini).
Catalogo di un'importante mostra tenutasi a Basilea nel 1979, piuttosto bizzarro Infatti presenti quattro volumi in cofanetto, su tre diversi artisti: Otto Meyer-Amden, Wilhelm von Gloeden, Elisàr von Kupffer. Il primo fa la parte del leone, con un volume di 216 pagine dedicate ai suoi disegni di ragazzini prepuberi nudi, e con un voluminoso saggio introduttivo. Gli altri tre sono volumetti: uno di testi di sole 32 pagine (con un saggio in francese di René Schérer ed uno in tedesco), uno su Kupffer, di appena 20 pagine, e infine uno su Gloeden, appena più generoso (48 pagine). Vi appare una ventina di foto, sia di nudo che di paesaggio, stampate decentemente ma non più che questo, accompagnate da uno straordinario saggio biografico di Hieronimus Eckart, che fu poi edito a sé. Buthe, Michael (1944-1994), Die Sonne von Taormina. Übermalte Photographien von Wilhelm von Gloeden, König, Köln 1987. 34
foto di Gloeden colorate da Buthe, con un testo di presentazione (in tedesco) di Alfred M. Fischer. Canet, Nicole (a cura di), Beautés masculines. Photographies 1848-1990. Portraits et nus, Galerie "Au bonheur du jour", Paris 2023.
Antologia dedicata al nudo maschile, che riserva le pp. 64-69 ai fotografi italiani della Belle époque
(Galdi, Gloeden e Plüschow). L'opera presenta una bella scelta
d'autori, con immagini rare e scelte con buon criterio, e la confezione
è lussuosa, tuttavia inevitabilmente i tre autori sopra citati
costituiscono solo una sezione minore dell'insieme.
La curatrice ha comunque prodotto diverse monografie dedicate espressamente a loro. Canet, Nicole (cur.), Poésies Arcadiennes. Von Gloeden. Vincenzo Galdi. Von Plüschow. Photographies fin XIXe, Galerie au bonheur du jour, Paris 2003. Catalogo (in 500 copie) di una mostra tenuta a Parigi, in-ottavo, con 58 immagini di Galdi, Plüschow e Gloeden. Primo d'una serie
di contributi della stessa curatrice, via via migliori con il passare degli anni è,
inevitabilmente, anche il più incerto. È in piccolo formato (in-ottavo)
e abbastanza esile, stampato in bicromia (tutte le foto risultano
pertanto gialle o seppiate, indipendentemente dal colore della viratura
originale) e purtroppo con un retino grossolano che
ammazza i dettagli minuti. Se ci si esime da questo limite, però, andrà comunque notato che la scelta d'immagini è, fin da questa prima opera, d'interesse non comune. I libri di questa galleria si sono infatti sempre distinti per scelte operate in base alla qualità estetica degli scatti, che quindi risultano sempre innegabilmente belli, e alla loro inedicità, ogni volta che ciò fosse possibile. Quindi, a differenza di quanto è accaduto con altre monografie di quegli anni, che ormai rimasticavano in combinazioni più o meno diverse sempre le stesse trecento immagini già viste e riviste, in quest'opera si trovano moltissime immagini mai stampate prima, specialmente per quanto riguarda Plüschow. Per tali motivi questo catalogo resta senz'altro meritevole di consultazione. Canet, Nicole (cur.), Gloedeneries Caravagesques: von Gloeden, von Pluschow, Vincenzo Galdi, Au Bonheur du Jour, Paris 2005.
Canet, Nicole (cur.), Galdi secret. Photographies, portraits et nus 1890-1920, Galerie "Au boneur du jour", Paris 2011. E finalmente è toccato anche al napoletano Vincenzo Galdi (1871-1961), buon ultimo, che si cominciasse a fare un poco d'ordine fra le sue fotografie, di solito attribuite ad altri (se artistiche) o circolanti anonime (se pornografiche). Quest'opera
ha un miglior rapporto costi/benefici rispetto a precedenti edizioni della
stessa galleria-editrice,
e soprattutto è frutto d'un lavoro di verifica scrupolosa a partire
dalle immagini timbrate da Galdi stesso, quindi dall'attribuzione
certa e verificata. [E qui un avviso
per le anime sensibili: il libro pubblica in appendice anche una
selezione d'immagini porno, decisamente "esplicite" e crude!
Fra i risultati del libro, il riconoscimento per la prima volta d'un nutrito nucleo d'immagini scattate ad Algeri (che oggi sappiamo, per l'emergere di nuovi documenti, essere in realtà da attribuire alla fase finale dell'attività di Plüschow, 1910-1914). Il testo introduttivo ha raccolto tutto quanto è stato possibile sapere su questo fotografo, gettando infine un po' di luce sulla sua vicenda biografica. Infine, la
gran parte delle immagini che è qui pubblicata è inedita,
il che rivela un lavoro preparatorio accurato. Sia nei testi che nelle
immagini, insomma, il libro ha caratteri di vera novità nel panorama,
estremamente ripetitivo, dei libri sulla foto di nudo d'anteguerra in Italia. L'opera vale senz'altro il prezzo, non popolarissimo.
Canet, Nicole (a cura di), Joyeux polissons, Galerie "Au boneur du jour", Paris 2022. In
questa scanzonata antologia della fotografia pornografica omosessuale
nel periodo 1860-1930, appare un capitolo (pp. 26-45) dedicato al "très singulier Vincenzo Galdi". Caputo, Annarita (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Fotografie ritrovate all'Istituto statale d'arte di Firenze 1899-1902, Pogliai polistampa, Firenze 2000. Un
istituto d'arte, a Firenze, s'accorge di avere nei suoi archivi un
tesoretto di foto di Wilhelm von Gloeden, acquistate un secolo prima
come materiale didattico (le date di stampa delle foto si concentrano
fra il 1899 e il 1902). Decide allora di valorizzare questo patrimonio,
lo sottopone a restauro, fa una scelta delle foto più belle, e infine
produce questo libro. Un'idea decisamente brillante. Diciamo
subito però che la scelta operata è esageratamente casta: ci sono
pochissimi nudi (e notoriamente gli istituti d'arte non sopportano la
vista del nudo nell'arte!), qualche seminudo drappeggiato, il resto è
composto da ritratti e scene arcadiche. (Ovviamente, al solito, uno dei
pochi nudi presenti è "stranamente" messo anche in copertina). Nonostante questi limiti il libro è un bell'oggetto, di grande formato (in-quarto largo), smerciato a un prezzo contenuto, con una bella stampa nitida, su carta patinata.
Poiché la collezione su cui si basa il libro fu messa insieme col criterio del valore estetico delle immagini, il libro risulta logicamente molto ben riuscito dal punto di vista estetico. Interessanti e ben fatti anche i brevi saggi iniziali e finali, per quanto ahinoi troppo corti per risultare significativi. Nonostante i limiti, è insomma un buon libro.
Caspers, Hurbert, Taormina, la Sicilia e i tedeschi, in: "Sicilia" n. 22, 1959, pp. 17-27. Una pura e semplice
curiosità. Un articolo in tedesco sulla presenza turistica tedesca
a Taormina, illustrato da 6 (castissime) foto di von Gloeden... due delle
quali (la prima e l'ultima) sono però di Plüschow!
Colonnese, Gaetano (1942?-2004) (a cura di), Cochonnerie 2, Colonnese, Napoli 1982. Collezione di
foto pornografiche (di quelle smerciate nei bordelli, prive di qualunque
sforzo di redenzione artistica) di fine Ottocento e primi Novecento.
Colonnese, Gaetano (1942?-2004) (a cura di), Petite cochonnerie, Colonnese, Napoli 1991. Questa "porcheriola",
libricino minuscolo (in-sedicesimo), propone foto pornografiche di fine
Ottocento. Alcune pagine (poche) sono dedicate alla pornografia omosessuale,
e in queste foto mi pare di riconoscere un paio di modelli di Wilhelm
von Plüschow (1852-1930).
Dall'Orto, Giovanni (a cura di), Von Gloeden ieri e oggi, Babilonia, Milano 1993. Questo libro, curato da me, raccoglie foto di Gloeden che scelsi col criterio di proporre immagini per quanto possibile non ancora pubblicate su altri libri, e che fossero di nudo maschile. Mi basai interamente sulla collezione Malambrì di Taormina. Accanto a queste, appaiono le foto di nudo maschile (sia in bianco e nero che a colori) di tre autori nostri contemporanei che nelle loro immagini hanno tratto ispirazione dalle atmosfere di Gloeden: Tony Patrioli, GiovanBattista Brambilla e "Sebastian" (Sebastiano Gino Gambera). Ne ho messo online la prefazione, "Un nuovo von Gloeden". Non contiene nulla di particolarmente innovativo su Gloeden, se non la decisione di produrre dichiaratamente per il mercato gay e a un prezzo contenuto.
Ekkehard, Hieronimus
(1926-1928) (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Photographie als Beschwörung,
Rimbaud Presse, Aachen 1982.
Intorno a quest'opera è stato creato un certo caos editoriale, con tre libri ben diversi con lo stesso titolo, autore ed editore. Questa prima edizione (68 pagine, in formato "tascabile", ISBN 3922322158), che riscrive ed amplia i contenuti dell'introduzione al catalogo della mostra di Basilea del 1979, va considerata un saggio illustrato: propone infatti soprattutto testo, accompagnato da piccole illustrazioni (purtroppo senza indicazione del numero di catalogo e stampate in modo non proprio eccelso), ed è un modello di ricerca, svolta quand'erano ancora vivi i testimoni che avevano conosciuto Gloeden. Contiene un'importante bibliografia e aggiunge, rispetto al catalogo del 1979, un'antologia di testi originali (i due testi autobiografici di Gloeden noti, più un'antologia di pareri dei suoi contemporanei). Si tratta di un'opera di grande interesse per gli studiosi di Gloeden, anche se è purtroppo disponibile solo in tedesco. Il fatto stesso che in copertina appaia una foto di Plüschow, mostra il contesto "pionieristico" dell'opera, scritta quando la differenziazione fra i due autori era ancora solo all'inizio. A testimonianza dell'importanza di questo contributo, a vent'anni dalla morte dell'autore è stata pubblicata una seconda edizione, sempre in formato tascabile, portata a 112 pagine (e con una foto di copertina di Gloeden, questa volta): Ekkehard, Hieronimus
(1926-1928) (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Photographie als Beschwörung,
Rimbaud Presse, Aachen 2018, ISBN 978-3890863368.
Una nota di Bernhard Albers aggiorna sulle notizie apprese nel frattempo, ma purtroppo la bibliografia resta ferma a quella del 1982. Anche qui la dozzina di foto, stampate ancora peggio che nell'edizione originaria (anche se in più casi in dimensioni meno minuscole) va intesa come illustrazione del testo, più che come materiale di studio a sé. A complicare ulteriormente la situazione sta l'edizione, due anni dopo la prima opera, di:
Ekkehard, Hieronimus
(1926-1928) (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Rimbaud Presse,
Aachen 1984 (ISBN 3890869890).
Opuscolo in formato tascabile, molto esile, contiene giusto una pagina di presentazione e diciannove foto di Gloeden e Plüschow,
mischiate e senza indicazione di numero di catalogo. Come se la confusione non fosse stata sufficiente, infine, di questa seconda stampa esiste un'ulteriore edizione inglese (ISBN 0907040756): Cooper,
Emmanuel (presentazione di), Wilhelm von Gloeden. Taormina,
GMP, London 1985.
Anche in questo caso, di scarso rilievo per lo studioso. E non finisce qui! Nel 1988 apparve, sempre per la Rimbaud presse, Wilhelm von Gloeden, Akte,
un libriccino di 22 pagine (ISBN 9783922322221), con la stessa
copertina del libretto dell'edizione del 1984 (ma specchiata), di cui
però non sono mai riuscito a vedere una copia, e che ipotizzo possa esserne una ristampa.
Et in Arcadia ego. Fotografien von Wilhelm von Gloeden, Guglielmo Plüschow und Vincenzo Galdi, Edition Oehrli, Zurich 2000. Opera antologica contenente 82 scatti di Gloeden, Plüschow
(in prevalenza) e Galdi, in buona percentuale mai editi in precedenza. L'aspetto
più interessante di questo libro è che riproduce nella sua integrità
l'album d'un collezionista anonimo d'inizio Novecento, passato poi di
mano in mano fino ad arrivare al pittore Paul Guerrier (1920-?). La raccolta fu messa assieme in epoca relativamente tarda, visto che include (n. 66 e 81) immagini scattate da Plüschow in Algeria fra il 1910 e il 1914. Un
saggio iniziale di Tobias Natter (pp. 1-12) parla nei dettagli (in
inglese e tedesco) non dei tre fotografi antologizzati, bensì
dell'"Album Guerrier" in quanto tale, con considerazioni interessanti
sul mercato e il collezionismo novecentesco di questo tipo d'immagini. Un'opera
sicuramente importante, sia per la qualità della stampa, sia per il
fatto che le foto sono per lo più inedite e comunque non banali.
Consigliata. Falzone
Barbarò, Michele; Miraglia, Marina; Mussa, Italo
(a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980.
Con una nota di Goffredo Parise.
Disponibile in due versioni (diverse unicamente nella foto di copertina): con e senza copertina cartonata. In questo libro, in-quarto, è documentata un po' tutta l'attività di Gloeden (ritratti, sia maschili che femminili, bozzetti, nudi) eccetto che per le foto di paesaggi. La scelta si basa sulla collezione Malambrì. La qualità della stampa è decisamente cattiva, ma è comunque adeguata a un'opera ad alta tiratura e a basso costo. Questo è stata infatti il primo libro sull'opera di Gloeden non per soli (ricchi) "amatori", ma distribuito in tutte le librerie e a un prezzo accessibile. Il punto debole è il delirante scritto di Parise, a tratti motivato da pura e semplice omofobia aggressiva e virulenta, dal quale non a caso si dissociano espressamente gli altri curatori. Il punto forte
sono invece i tre saggi critici. di eccellente qualità.
Falzone Barbarò
propone invece una documentata biografia, e soprattutto la minuziosa ricostruzione
del processo per oscenità subito, e vinto, dall'erede di
Gloeden (Pancrazio Buciunì) nel 1939-41. (Raffaella Perna ha poi ulteriormente dettagliato la vicenda nel suo libro). Miraglia,
Marina e Mussa, Italo (a cura di), Le fotografie di von Gloeden,
TEA, Milano 1996. Con una nota di Goffredo Parise.
Fagioli, Marco e Minunno, Lucia (curr.), Tristi esotici. L'esotismo nella fotografia, Aiòn edizioni, sl 2022. Catalogo
d'una mostra sull'esotismo nella fotografia (mai tenuta), contiene un
capitolo, "Tra esotismo ed erotismo" (alle pp. 213-232) che presenta
quella forma particolare di esotismo che fu l'approccio alle
popolazioni italiane di Wilhelm von Gloeden (e in due fotografie, di
Wilhelm von Plueschow). Uno sguardo per metà "antropologico" e
per l'altra metà "erotico". AA.VV.,
Fotografia pittorica 1889/1911, Electa e Alinari, Milano e Firenze
1979.
Catalogo d'una mostra antologica tenuta a Venezia e Firenze nel 1979-1980. Dedica tre pagine a Gloeden (pp. 47-49), sul quale la scheda critica non dice nulla di nuovo, e sei a Plüschow (pp. 65-70, per metà nudi femminili), del quale usa peraltro un nudo femminile per la copertina, e sul quale la scheda critica non sa ancora praticamente nulla, arrivando addirittura a chiedersi che legame vi fosse mai tra Plüschow e Galdi, e dando parecchie informazioni errate, fra le quali una pretesa residenza di Plüschow a Taormina. Visibilmente imbarazzato dalla tematica gay, che schiva totalmente (non a caso il meno importante Plüschow ha il doppio delle pagine di Gloeden per il solo fatto di poterne pubblicare i nudi femminili, contro nessun nudo integrale maschile), questo catalogo non è significativo per i nostri due autori. Risulta invece assai interessante per quanto riguarda la corrente artistica, il pittorialismo fotografico, all'interno della cui estetica operarono entrambi i fotografi. Sicuramente più utile per lo storico dell'arte che per l'appassionato di questi due fotografi, ma interessante. Gallo, Francesco, W. Von Gloeden. Fotografie originali [titolo in copertina: W. Von Gloeden fecit], Comune di Taormina (Tipolitografia Pino, Catania) 1981. Catalogo d'una mostra fotografica di von Gloeden, composta da 21 originali. Stampa decisamente tirata via, come era d'uso allora. Due o tre foto paiono da attribuire a Plüschow piuttosto che a Gloeden. Gloeden, Wilhelm von, Amore e arte, Nino Malambrì, Taormina 1999. Catalogo d'una mostra tenuta a Taormina nel 1999-2000, a partire dalla collezione di Nino (Giovanni) Malambrì (da non confondere con suo fratello Vittorio Malambrì, anch'egli editore di libri su Gloeden, ma con azienda separata). La collezione non è nata solo dai (pochi) relitti dell'eredità di Gloeden rimasti a Taormina, ma sembra essersi arricchita tramite il mercato antiquario, come svela l'intrufolamento di qualche scatto di Plüschow (sicuramente sua è per esempio la foto a pagina 16: dietro il lenzuolo fa capolino l'inconfondibile porta decorata a borchie della sua terrazza romana). Il
punto debole del libro è il disordine estremo con cui è
stato redatto, affastellando foto antiche e recenti, immagini di cimeli,
testi di vario tipo e lunghezza sia in italiano che in inglese, nudi maschili
e femminili, paesaggi, dipinti... Una macedonia!
Il formato del libro è in-quarto, la paginazione (136 pp.) generosa, la stampa è a colori e di qualità più che dignitosa, il rapporto qualità-prezzo è decisamente onesto. Com'era
da aspettarsi, una parte delle immagini qui proposte è già
apparsa nei libri editi in passato dalla famiglia Malambrì
basandosi sulla medesima collezione, cosa che può dare un poco di
sensazione di déja vu. In compenso la stampa delle
immagini riproposte è qui decisamente migliore che nelle prime edizioni.
Una riproposta sono anche alcuni testi, compreso "L'innocenza morbosa dell'occhio fotografico di Wilhelm von Gloeden" di Italo Mussa; un paio di scritti nuovi non aggiungono poi nulla alla comprensione di Gloeden, essendo più che altro "omaggi" retorici all'artista. Curioso l'omaggio dell'editore (che era un fotografo), con alcune foto "in stile" di una ragazza (la figlia?) vestita, anche se il contrasto fra vesti moderne e ambientazione anticheggiante è un po' kitsch. Esperimenti di questo tipo, più frequenti di quanto si pensi, aiutano peraltro a meglio comprendere l'unicità della sensibilità artistica di Gloeden, molto facile da riconoscere e quindi apparentemente molto "facile" da copiare, mentre alla prova dei fatti risulta impossibile da replicare. Tutti i fotografi contemporanei che vi si sono cimentati hanno dimostrato che non sono le anfore o le coroncine di fiori a creare la "tipica" atmosfera di Gloeden, che nelle loro foto è sempre del tutto assente, quanto la messa in scena, le pose, gli sguardi, la tipologia dei modelli... Interessanti,
infine, anche le immagini di cimeli gloedeniani (medaglie, acquerelli,
autoritratti) che Malambrì dissemina per il testo. Gloeden, Wilhelm von, Taormina. Wilhelm von Gloeden. Calendario 2000, Vittorio Malambrì, Taormina 1999. Fondamentalmente un tentativo di merchandising, che però non ebbe un seguito Gloeden, Wilhelm von, Fotografie. (Capolavori dalle collezioni Alinari), Alinari, Firenze 2000. Libro di piccolo formato (in-ottavo), ottimamente stampato (in bicromia, foto molto nitide, anche grazie al piccolo formato) e ben curato nella grafica, con un saggio introduttivo in italiano (di Charles-Henry Favrod, L'innocenza di Eros e di Dioniso, pp. 5-11). La collezione Alinari possedeva quanto era rimasto dell'archivio di Gloeden, incluse le lastre dei negativi, e il libro contiene quindi solo opere sicuramente di Gloeden, talora ristampate proprio dai negativi originali. Piuttosto
deludente è però la scelta, che è volta a presentare una visione
"normalizzata" dell'artista, con spazio spropositato dedicato ai
bozzetti "di genere" scattati da Giuseppe Bruno e poi inglobati nel catalogo di Gloeden.
Pochi i nudi (e sovra-rappresentati quelli femminili), più numerosi i semi-nudi, il resto della selezione è costituita da foto di paesaggio e di ritratto. Molte le foto già edite in precedenza Il libro in sé è un bel prodotto, ma il contributo che diede allo studio di Gloeden fu decisamente limitato dalla paura, qui evidentissima, di entrare nel terreno minato dell'erotismo omosessuale.
Gloeden, Wilhelm von, L'arte di Gloeden. Il barone fotografo, Malambrì, Taormina 1979. La
stampa di questo libro è assolutamente scadente, ma ciò nonostante
questa fu un'opera fondamentale nel processo di riscoperta di Gloeden,
dato che si basò sulla collezione
Malambrì, che aveva accesso all'archivio originale
di Gloeden, già in possesso del suo erede Pancrazio Bucinì
o Buciunì (morto nel 1977 a 81 anni). Elevato il numero d'immagini, perlopiù inedite. Data la provenienza, a differenza di quanto avviene in altri libri su Gloeden, qui le foto sono sicuramente sue. Questo libro ebbe un buon successo commerciale (nonostante fosse venduto per lo più "in loco", al turismo gay che frequentava e frequenta Taormina). Al punto che molte altre edizioni riproducono, anche se spesso con una stampa migliore, fondamentalmente selezioni dalla collezione Malambrì, duplicando (a volte fino alla nausea!) molti degli scatti già presenti in questo libro. Gloeden, Wilhelm von, Taormina, Twelvetrees press, Pasadena (CA) 1990. Quanto è curata la grafica di quest'opera (stampa a quattro colori, dimensione in-quarto grande, carta avoriata...) tanto è trascurata e sciatta la parte scientifica del lavoro. Questo libro è infatti un allegro minestrone di tutti i fotografi di nudo operanti in Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento, senza escludere neppure qualche tocco porno di Vincenzo Galdi. Il tutto attribuito, tanto per far prima, al povero Gloeden. Quel che ha
fatto qui l'editore è stato pubblicare una collezione privata attribuendola
in blocco al primo autore che gli veniva alla mente. Gesto interessante
(in quanto documenta involontariamente la storia del gusto collezionistico
e della diffusione di questo tipo di produzione) ma assolutamente azzardato
per tutto il resto. Tant'è vero che la maggior parte delle
foto di questo libro non è stata scattata da Gloeden (a iniziare
da quella in copertina, che è un profilo di Vincenzo Galdi scattato da Plüschow...).
Inutile specificare che di quisquilie come l'eventuale presenza o meno
del timbro del fotografo, o del numero di catalogo, o di eventuali
annotazioni, non viene fatto mai il minimo cenno! In effetti questo è stato, per fortuna, l'ultimo libro ad alto costo su Gloeden a scadere in tanta sciatteria: negli anni successivi la qualità del lavoro filologico è infatti costantemente migliorata. Al punto da rendere obsolete per lo studioso opere come questa. Il che non toglie che queste foto, ben stampate e in grande formato, siano una vera gioia per gli occhi... nonostante non siano di Gloeden. Gloeden, Wilhelm von, Taormina, Schirmer art book, Munich, Paris & London 1998. L'interesse di questo libro in-ottavo è
costituito più dalla parte scritta che dalle immagini. Queste ultime
sono infatti scelte fra gli scatti più celebri, riprodotti in molte
altre opere e quindi piuttosto scontati: quasi nessuna immagine è
apparsa solo in questo libro. Fuori dall'ordinario è però l'ottimo saggio storico-biografico di Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden's Sicilian Arcadia (pp. 5-25), frutto della migliore filologia d'arte finalmente applicata anche al "barone fotografo". Una lettura raccomandata. Gloeden, Wilhelm von, Taormina: poesia ed innocenza, Vittorio Malambrì, Taormina 1998. Ancora dalla
collezione Malambrì una scelta che in parte ripropone (con un
formato più ridotto, a metà strada fra l'in-quarto e l'in-ottavo) foto già edite nella
precedente raccolta, e in parte propone foto inedite. Gloeden, Wilhelm von, Wilhelm von Gloeden, Postcardbook Taschen, Köln 1993. Libretto composto
da 29 cartoline a colori (monocromatiche) di nudi di Gloeden (nessuno dei
quali inedito), e una di Plüschow
a lui attribuita per errore. Questo editore
ha commercializzato anche una cartella di poster in-folio di Gloeden:
Gloeden, Wilhelm von, A monograph for an exhibit of his original vintage photographs, celebrating the 25th anniversary of the Stonewall Uprising, Elizabeth Taylor Medical Clinic, s.i.t., June 16 1994. Foglio piegato, di 8 facciate in-ottavo, in bianco e nero (tonalità seppia), con un lungo testo di presentazione dell'opera di Gloeden (non firmato), e numerose piccole foto (dalla raccolta del "National Geographic", molte mai viste prima). In 500 copie. (Grazie a Jim Graham, organizzatore dell'evento, per avermene inviato copia). Homosexual men in action 1890-1930, Janssen verlag, Simon's town (Sud Africa) 2002. Questa costoso libretto in-ottavo
raccoglie, alla rinfusa, immagini omosessuali espressamente pornografiche,
cioè nate senza la minima pretesa d'arte, esclusivamente per eccitare
l'acquirente. Jacques (sic, ma Gloeden, Wilhelm von), Sicilian boys 1966, International male studio, Copenhagen 1966. Curiosissimo, questo opuscolo tascabile di 32 pagine. Contiene una raccolta di foto di Gloeden, alcune delle quali non ho mai più visto stampate, proponendole per un utilizzo palesemente pornografico. L'autore è annunciato come "il noto fotografo francese Jacques", per una comica confusione tra il barone von Gloeden e il barone Jacques de Fersen, entrambi protagonisti di biografie romanzate di Roger Peyrefitte.Le foto, stampate in bianco e nero con una coloritura carne sui corpi nudi in metà delle pagine, sono tutte di Gloeden, senza "intrusi": segno che furono ottenute direttamente dalla fonte (probabilmente l'erede, Pancrazio Bucinì). Insomma, è un'operetta che svela l'imbarazzante contiguità esistente, nell'epoca precedente la nascita del vero e proprio mercato della pornografia, fra opera di Gloeden e la produzione para- o pre- pornografica per omosessuali. Quella che tutti gli storici della fotografia, oggi, farebbero qualunque cosa per dimenticare, e che invece tenne viva la ditta Gloeden per svariati decenni.
Janssen, Volker (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Plüschow, Vincenzo Galdi. Italienische Jünglings-Photographien um 1900, Janssen Verlag, Berlin 1991. Utile scelta di foto firmate, che mette alfine un po' d'ordine nelle attribuzioni dei tre fotografi che operarono nello stesso periodo in Italia. Un lavoro scrupoloso e interessante, per l'epoca in cui fu pubblicato. Buono il formato (in-quarto grande), ma la stampa in bianco e nero non è più che discreta. Kiermeier-Debre,
Joseph (a cura di), Wilhelm von Gloeden - Auch ich in Arkadien,
Boehalu, Koeln 2007. Catalogo
dell'esposizione della smisurata collezione di Heinz Peter Barandun,
ricca di oltre 800 foto di Gloeden, Galdi, Plüschow, D'Agata, Bruno e
Crupi. Pubblica letteralmente centinaia d'immagini, anche se per la
massima parte si tratta d'icone grandi quanto un grosso francobollo (la
maggioranza delle pagine contiene una foto a grande formato e poi,
sopra e/o sotto, da quattro a otto iconcine). In breve, questa è oggi senz'altro l'opera che merita d'essere segnalata per prima a chiunque volesse consultare un libro d'immagini su Gloeden e i fotografi collegati. Per lo scrupolo filologico, per la cura nella riproduzione delle immagini (che essendo tutte a colori, rivelano la tonalità originaria delle stampe), per la ricchezza sbalorditiva delle proposte, per l'attenzione alla corretta attribuzione delle opere firmate e non firmate, per la presenza di opere rarissime di autori come D'Agata e Bruno. Poiché
la perfezione non è ahimé di questo mondo, però, purtroppo anche questo
eccellente volume doveva avere un punto debole, che è la grafica. Chi
ha impaginato il libro (immagino qualcuno proveninete dalla grafica del Web) non
aveva la più pallida idea di come funzioni la grafica libraria.
Pertanto, il caos regna incontrastato su tutto questo libro. Per non
insozzare la purezza della grafica con volgari didascalie e scritte, le
foto sono attribuite in base a un numerino, che va poi riscontrato in
fondo al catalogo, scritto in un corpo letteralmente microscopico e, nelle foto a piena
pagina, nascosto in un qualche recesso della foto stessa. Il numero di
pagina è scritto due volte con due font poco leggibili, sovrapposti
l'uno all'altro. Esistono doppie pagine di dimensioni doppie, piegate
in due a fisarmonica, che creano groppi di otto pagine la cui
numerazione è semplicemente indistricabile. E mi fermo qui. Chi ha impaginato questo
libro ha reso un disservizio agli studiosi, tanto che io, per poter
usare il libro per studio, ho dovuto prima ricopiare a mano autore e numero sotto
ogni
singola immagine. Uno spreco di tempo, totalmente privo di senso. Tutto ciò fortunatamente nulla toglie all'aspetto davvero importante del catalogo, che è la sua attendibilità e serietà, tale da renderlo davvero l'opera che non si può fare a meno di consultare, specie poi se si riesce a leggere il testo in tedesco.
Kostka, Jürgen (a cura di), Gloeden, Plüschow, Galdi. Aktphotographien um 1900, Rimbaud Presse, Aachen 2009 (64 pp, ISBN 978 3890865317).
Lemagny, Jean-Claude (a cura di), Taormina. Debut de siècle, Editions du Chêne, Paris 1977. Questo libro si basa su due nuclei: alcune immagini acquistate dall'erede di Gloeden, Pancrazio Buciunì, più una collezione privata di originali di "Gloeden"; che però sono tutte di Plüschow, salvo qualche eccezione che è di mano di Vincenzo Galdi. Bene simboleggiando il problema attributivo che afflisse i primi decenni di ricerca su Gloeden, (mal) giudicato sulla base di opere non sue, ma attribuitegli. Paradossalmente quest'opera fu la maggiore raccolta di foto di Plüschow stampata fino ad allora, e ha oltre tutto il pregio di documentare scatti rari, che da allora non sono più riapparsi sul mercato o in altre antologie. L'ironia è tanto più marcata in quanto nel testo di presentazione si dà credito alla fantasia di Peyrefitte secondo la quale Plüschow si sarebbe specializzato in nudi femminili, e suo cugino Gloeden in nudi maschili... come quelli pubblicati qui. (La confusione attributiva fra i due cugini - causata dal "vizietto" di vendere foto altrui per foto di Gloeden per valutarle di più - arrivò negli anni Settanta a tal punto, che una studiosa sostenne seriamente che "Plüschow" era uno pseudonimo di Gloeden sotto cui vendere la produzione più esplicitamente erotica [3])... L'opera ha una presentazione (per l'epoca) lussuosa: copertina in tela con cofanetto e stampa a colori, sforzandosi per la prima volta di documentare le variegate tonalità delle virature dell'epoca. Nonostante i limiti, un libro tuttora utile.
Di quest'opera sembra (vedi foto qui sopra) che esista anche un'edizione inglese: Lemagny, Jean-Claude (a cura di), Photographs of the classic male nude, Camera graphic press, New York 1975 (che non ho mai avuto per le mani). Leslie, Charles, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977 e JFL, New York 1980. Leslie ha dedicato molto tempo a ricostruire la vita di Gloeden, interrogando tutti i superstiti di quell'epoca che ha potuto raggiungere. Questo libro è lo splendido risultato di tale sforzo: metà biografia, accurata e approfondita, metà scelta d'immagini, molte delle quali inedite, tutte di attribuzione certa. Un libro prezioso per le immagini che pubblica, e indispensabile per la ricerca biografica che propone, che si legge come un romanzo. Purtroppo l'interesse soprattutto biografico ha portato l'autore a trascurare di riferire il numero di catalogo delle immagini da lui pubblicate. Un'aggiunta a tale ricerca, un saggio sugli stranieri omosessuali a Taormina a cavallo dei due secoli (Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, 1856-1931. A memory of Taormina), si può leggere online nel sito della Leslie-Lohman foundation. Marzullo, Angelo, Per W. von Gloeden [sulla copertina: Angelo Marzullo... per von Gloeden], Comune di Taormina (Studio tipografico, Roma), 1981. Opuscolo di
rielaborazioni grafiche d'immagini di Gloeden, in bianco e nero. Nient'altro che una curiosità bibliografica.
AA.VV. , Messina e Reggio prima e dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, Società Fotografica Italiana, Firenze 1909. Anche in ristrampa anastatica, Libreria Bonazinga, Messina 1977. Ponderoso
volume edito per raccogliere fondi per le vittime del terremoto di
Messina del 28 dicembre 1908. Gloeden contribuì donando diverse
fotografie, per lo più di "tipi siciliani". Si veda alle pagine 335-340
e 346. L'occasione giustificò una scelta molto "documentaristica",
ovviamente senza alcun nudo.
Mirisola, Vincenzo e Vanzella, Giuseppe (a cura di), Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004. Nel panorama delle pubblicazioni sempre più numerose su Gloeden & c. questo libro si presenta come un colpo di cannone: per il formato (in-quarto grande), per la confezione lussuosa (bicromia, copertina rigida, sopraccoperta) e per la cura meticolosa della stampa (nitidissime le immagini), cosa che se non altro giustifica il prezzo decisamente non "popolare" (44 euro). Ma è una cannonata che rischia di dover fare i conti con una polvere da sparo bagnata dal solito, vecchio, imbarazzante tema in cui s'inciampa sempre parlando di Gloeden: l'omosessualità. I curatori di questo volume, che sono tra i migliori studiosi della fotografia d'epoca in Sicilia, hanno intrapreso l'opera meritoria di ricostruire il contesto dei fotografi operanti a Taormina negli stessi decenni di Gloeden, soprattutto Giovanni Crupi (1859-1925) e Gaetano D'Agata (1883-1949), ma anche altri. Fotografi per lo più di paesaggi (per cartoline turistiche) e di scene "di genere". Che però non disdegnarono qualche nudo maschile, anche se per lo più insipido e mancante della trasfigurazione poetica del desiderio erotico verso il corpo maschile, che fu il tratto caratteristico di Gloeden (e sarà stato forse perché Gloeden era gay e loro no...?). Molti dunque i paesaggi e i "tipi siciliani" di questo libro: chi cerca una pubblicazione sui nudi di Gloeden non inizi da qui. Intendiamoci, le foto sono splendide, splendidamente scelte e splendidamente stampate. Ma il nudo occupa solo una sezioncina (pp. 41-56); il resto è un'analisi di storia della fotografia per capire Gloeden, dato che egli apprese a fotografare proprio a Taormina (da Giuseppe Bruno, come si premurò di farci sapere egli stesso), anche se i curatori qui negano seccamente che il maestro sia stato lui). Dunque, per capirlo è interessante osservare la produzione di Bruno, Crupi, dei suoi altri colleghi, e dei suoi imitatori. Ciò detto, passa in secondo piano il fatto che la scelta dei nudi sia piuttosto banale, trattandosi di scatti già editi altre volte e scelti fra i più "accademici" e innocui (a iniziare dalla copertina). Meno irrilevante è però che nei lunghi saggi iniziali, "La scuola di Taormina" di Vincenzo Mirisola" (pp. 8-13) e "Il fuoco di Taormina" di Giuseppe Vanzella (pp. 16-39, utile sintesi biografico-artistica), i due curatori rivelino atteggiamenti opposti rispetto all'aspetto omosessuale dell'arte di Gloeden. Se Vanzella riconosce senza problemi l'aspetto erotico e a tratti perfino grassoccio del buon Gloeden, e la cosa non lo turba, Mirisola è al contrario soffocato da un rigurgito di omofobia che gli rimane di traverso, spingendolo a negare con vero furore che possa esistere una mostruosità quale un'arte omosessuale: "Si è parlato molto - troppo, a mio parere - dell'omosessualità di von Gloeden, e dell'influenza che questa ha avuto sulla sua produzione artistica.Ma se la cosa è tanto irrilevante, perché allora in copertina è stato messo un maschietto seminudo di Gloeden, invece di un bel carretto siciliano di D'Agata o un panorama di Crupi con l'Etna fumante? Vuoi vedere che alla fine, l'erotismo la sua importanza ce l'ha... magari solo per smerciarli, i libri d'arte? Fooorse è così... Mussa, Italo (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Malambrì, Taormina 1980. Catalogo d'una mostra taorminese su von Gloeden intitolata "L'innocenza morbosa dell'occhio fotografico di Wilhelm von Gloeden" (e questo è il titolo che appare anche nel frontespizio). Pochi i nudi veri e propri, a cui sono preferiti ritratti, bozzetti di genere e paesaggi, per dare di Gloeden l'immagine più castigata che fosse possibile (poi però in copertina è stato messo un nudo, chissà perché). In compenso le opere hanno provenienza certa (la collezione
Malambrì, cioè l'archivio di Gloeden),
e riportano addirittura il numero del catalogo di Gloeden. Anzi, una dozzina
di pagine è dedicata (caso all'epoca unico) a riprodurre i fotocataloghi
di Gloeden, cosa che mi ha permesso il riconoscimento di decine e decine di foto non ancora edite a stampa. Mussa, Italo (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Photograph, Galleria del Levante, Munchen-Milano 1979. Catalogo (in-quarto) d'una mostra su von Gloeden, tenuta a Milano e in Germania, con testo in tedesco e italiano che racconta brevemente la storia del fotografo. Mediocre la stampa, (mal) eseguita in bianco e nero, e oltre tutto usando un inelegante inchiostro rosso-brunastro, che male imita la viratura seppia. In compenso non è banale la scelta, che propone foto mai più o comunque poco viste da allora, e che non è inquinata da opere d'autori diversi da Gloeden. La collezione su cui si basò la mostra fu infatti creata in epoca relativamente tarda (dopo il 1907) come si capisce dal fatto che è ricca di scatti dell'ultima produzione di Gloeden (1907-1914), che sono più rari di quelli meno tardi. Per questo motivo la consultazione rimane comunque interessante. Neville-Rolfe,
Eustace,
A Pompeiian gentleman's home life. The recently excavated house of "A.
Vettius", "Scribner's magazine", XXII 1898, March, pp.
277-290.
Plüschow,
Wilhelm von, "Privat case" n. 21, H B Wilson DMK Co, Cheb (Cecoslovacchia)
1999. Numero
monografico di rivista dedicata all'erotismo, priva di testo
d'accompagnamento
(se si eccettua una paginetta di prefazione), che presenta oltre un
centinaio
di fotografie di Wilhelm von Plüschow, fra le quali molte mai
pubblicate
altrove (interessante la serie scattata durante il viaggio in
Nordafrica). Il formato è quello del volume rilegato, in-ottavo, con copertina
cartonata. Purtroppo
la rivista non ha finalità storiche, e quindi finisce per pubblicare
accanto a foto certamente di Plüschow (segnalando correttamente il
timbro e il numero di catalogo laddove siano disponibili) anche alcune
foto di Wilhelm von Gloeden e non meno di cinque di Giuseppe Bruno,
oltre tutto firmate, il che segnala che questo non può essere usato
sempre come testo di riferimento autorevole. Pohlmann, Ulrich, Wilhelm von Gloeden - Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987. Questo libro
in-quarto, nonostante l'apparenza esteriore elegante ma dimessa, è stata
in assoluto l'opera migliore mai pubblicata su Gloeden prima di Auch ich in Arkadien. Vi è analizzata non solo la vita e l'opera di Gloeden e le fonti a cui s'ispirò, ma anche la vicenda dei principali artisti stranieri (soprattutto omosessuali) che videro nell'Italia ottocentesca una nuova "Arcadia" (soprattutto sessuale) fonte d'inesauribile ispirazione "classica". Fra costoro, ovviamente, anche Wilhelm von Plüschow.
Un
libro di cui è impossibile parlare troppo bene.
I nudi sono in realtà pochi, ma in questo che va considerato un "saggio illustrato" la cosa è, per una volta, giustificata, visto che lo studioso intendeva documentare storicamente e criticamente tutti gli aspetti della produzione di Gloeden, inclusi quelli che oggi non interessano più al pubblico.
Pohlmann, Ulrich (cur.), Guglielmo Plüschow (1852-1930) - Ein Photograph aus Mecklenburg in Italien, NWM, Grevesmühlen 1995. Catalogo d'una mostra organizzata, basandosi su una collezione privata, nel "castello" (cioè palazzo) della famiglia Plüschow, la prima ad essere organizzata con intenti filologici. La stampa del libro è buona. Il pregio del catalogo è che fornisce un campionario ragionato dell'enorme (oltre 12.000 scatti in Italia, più un paio di migliaia in Algeria) produzione di Plüschow, sul quale le informazioni erano talmente confuse che ne era addirittura stata messa in dubbio l'esistenza. Vi appaiono nudi maschili e femminili, foto "antiquarie" in località archeologiche, e foto scattate in ville della campagna romana. Poco o nulla si è salvato del fotografo nel palazzo di famiglia, assai poco felice d'essere associata a lui dopo la sua condanna per prossenetismo nel 1907. L'unico difetto del
libro è che non riporta la numerazione originale delle foto bensì
quella della collezione privata in cui si trovavano, rendendo
impossibile la loro collocazione nel catalogo di Plüschow.
Peccato, visto che un numero consistente di questi scatti è apparso
unicamente qui. Ciononostante, quest'opera si colloca per ora fra i tre
o quattro testi fondamentali su "Guglielmo" Plüschow.
Puig, Herman (a cura di), Von Gloeden et le XIXe siècle, Puig, Paris 1977. Un'opera pioniera, dedicata ai fotografi italiani pionieri del nudo maschile: Marconi, Plüschow, Galdi, Gloeden e altri. Risente dell'impostazione di moda all'epoca, ossia quella dei "cataloghi di belle foto da sfogliare distrattamente", senza l'"impaccio" di testi. Formato in-quarto, buona la stampa in b/n con inchiostro color seppia, senza testo. Interessante la scelta, corrette le attribuzioni delle foto. Per quell'epoca fu certamente un libro "filologico", cosa che nonostante tutto lo rende utile ancor oggi.
Puig, Herman (a cura di), De Taormina a Barcelona. Von Gloeden, von Pluschow, Galdi / Anonimo, Herman Puig, Editorial Mayoría, Madrid 1979. Il curatore di quest'opera, oggi piuttosto rara, aveva accesso all'immensa collezione della mitica Galleria Texbraun di Parigi, a cui attinse liberamente per mettere insieme quest'antologia, ricca d'immagini altrimenti inedite. La
stampa è buona, ma a tutte le foto è stata imposta d'autorità una
viratura fra il giallognolo e il marroncino che, lungi dall'arricchire
il prodotto, gli conferisce una patina di monotonia. In
coda, Puig aggiunge una serie di foto di nudo scattate da lui, prive di
qualsiasi legame col resto dell'opera, fosse anche solo d'ispirazione,
dato che si basano totalmente su un'estetica americana anni Settanta.
Un'aggiunta del tutto inutile. Ritratti di von Gloeden. Con una nota autobiografica, Edizioni dell'Elefante, Roma 1964. La prima
opera
che segnalò al mercato editoriale la riscoperta di Gloeden
dopo l'oblio seguito alla sua morte. Rarissima (edita in 200 esemplari
numerati), ne ho potuto consultare una copia alla Biblioteca Nazionale
di Firenze. Non osa pubblicare alcun nudo maschile, ma solo undici ritratti, sia maschili che femminili, più un nudo (ovviamente, femminile). Propone anche un breve
quanto prezioso scritto
d'autopresentazione dell'autore, proposta niente affatto banale, per l'epoca.
Ruggiero, Corrado (a cura di), Le bambine di Plüschow, Colonnesse, Napoli 1982. Nonostante il titolo da trigger warning, fortunatamente nessuna modella qui è in età infantile: il libriccino, in-ottavo piccolo, contiene semplicemente 16 nudi femminili di Wilhelm von Plüschow (1852-1930). La
stampa è infatti abbastanza dozzinale, le foto sono tutte in bianco e
nero, virate nella stessa tonalità di marroncino che vorrebbe imitare il
seppia, con un fregio in inchiostro metallico in princisbecco di sapore vagamente
Liberty... Russel, Bruce , Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Plüschow. Two photo essays. -- I Von Plüschow: toward a definition of his canon. -- II Von Gloeden: a reappraisal. In: "Visual communication", IX, spring 1983, n. 2, pp. 57-80. Questo fu il primo studio a tentare, e con successo, di separare attribuzioni e informazioni su Gloeden e Plüschow. La parte del leone la fa comunque un lungo saggio su Gloeden, che mette in relazione il suo lavoro con quello degli artisti contemporanei (pittori e fotografi), e ribatte ad alcune letture critiche precedenti (in particolare a quella di Barthes). Splendide le foto, a piena pagina, ottimamente stampate, e in buona parte inedite. Schickendanz, Hans-Joachim (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Akte in Arkadien, Harenberg, Dortmund 1987. Un'ottantina di foto, scelte con oculatezza (mancano finalmente le "intrusioni" altrui). Il
formato è
quello della cartolina, la stampa (seppiata) è discreta, ma le ridotte
dimensioni penalizzano un po' l'insieme. Non viene riportato il numero
di catalogo delle foto. Inoltre la scelta non è particolarmante
originale: quasi tutti questi scatti sono apparsi, prima o poi, anche
altrove. Propone però un saggio finale in lingua tedesca. Die Schönheit, Erste Jahrgang, Die Schönheit, Liepzig 1903 (a cura di Karl Vanselow 1877-1959).
Raccolta in volume della prima annata di una rivista fotografica sulla "bellezza". Pubblica scatti di Gloeden (in genere ritratti e nudi casti) alle pagine 11, 103, 127, 149, 197, 271, 275, 333, 407, 451, 467, 519, 571, 579, 595, 617, 627, 645, 671, 679, 723, 727. Altre annate della rivista che pubblicano foto di Gloeden sono: III 1906, pp. 107, 115, 169, 511, 601, 733. IV 1907, pp. 227, 459, 481. V 1908, p. 109. VI 1909, pp. 199, 239, 295, 299, 375. VIII1911, p. 275. IX 1912, p. 447.
Stratz,
Carl Heinrich (1858-1924), Der Körper des Kindes für Eltern, Erzieher,
Ärzte und Künstler. Mit 187 in den Text gedruckten Abbildungen
und 2 Tafeln, Enke, Stuttgart 1903.
Studio medico-scientifico sullo sviluppo del corpo del bambino, composto soprattutto di testo, ma illustrato anche con disegni, grafici e fotografie, le quali ultime non sempre riescono a togliere il sospetto che l'opera ogni tranto strizzi l'occhio a un lettore con gusti un po' pedofili. Contiene diverse immagini di Plüschow, e qualcuna di Gloeden, pubblicata a nome di Plüschow. Il testo è online e scaricabile sull'Internet archive. Turner,
Jonathan (a cura di), Baron Wilhelm von Gloeden. A portfolio, Galleria il Ponte, Roma s.d. ma 1998.
Cataloghino di 16 pagine, che accompagnò la mostra (novembre-dicembre 1998) di otto ristampe di foto di Gloeden in grande formato, all'epoca inedite, ma ripubblicate tutte nell'opuscolo seguente. Insignificante il testo (in italiano e inglese), mediocre la stampa. Giusto una curiosità bibliografica. Turner, Jonathan (a cura di), Baron Wilhelm von Gloeden (1856-1931), Martin Brown Fine art, Sydney 1999. Opuscolo (32
pagine) in-quarto, catalogo d'una mostra che mescolava opere di Gloeden
e rielaborazioni di nostri contemporanei. Il curatore è palesemente
più interessato ai - e informato sui - contemporanei, il commento
non dà quindi informazioni nuove.
Wedemeyer, Manfred (cur.), Jünglinge in Arkadien. 49 Photographien von Wilhelm von Gloeden aus der Sammlung Christoph Niess, Jüptner, Westerland (Sylt) 1991. Catalogo
(opuscolo spillato, formato A4) per una mostra di 49 foto d'una
collezione privata. Risente purtroppo di tutti i difetti tipici di
quegli anni, quando proporre una sequenza di "belle immagini" da
sfogliare era già considerata sufficiente per "accontentare" i lettori. Manca
infatti un testo scritto, a parte una paginetta d'introduzione del
curatore. La stampa è mediocre, monocromatica, su carta non patinata
color marrone chiaro, e con inchiostro marrone. Infine,
le immagini sono scelte senza nessun criterio che non sia
l'appartenenza alla collezione: così Galdi, Plüschow e Gloeden si
alternano allegramente, senza alcuno sforzo di distinguerli (e forse
senza neppure la percezione del fatto che si trattasse in realtà di tre
artisti diversi, visto che l'intera collezione è attribuita a Gloeden).
Weiermair, Peter (1944-2021) (a cura di), Wilhelm von Gloeden [in copertina: Erotic photographs], Taschen verlag, Köln 1994. (Anche in versione tedesca: Weiermair, Peter (a cura di), Wilhelm von Gloeden. Erotische photographien, Taschen verlag, Köln 1993, che differisce solo per la lingua del testo). Weiermair, Peter (1944-2021) (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Taschen verlag, Köln 1996. [Edizione softcover della precedente. Cambia unicamente la copertina]. Una graziosa scelta delle foto di Gloeden, con prefazione in inglese, francese e tedesco. Poche le foto di Plüschow "intrufolate" ma, particolare rivelatore, nell'edizione softcover l'immagine di copertina (qui sopra riprodotta) è proprio di Plüschow. Segno questo del maggiore "impatto" visivo (leggi: erotico, anzi sessuale) delle foto del cugino di Gloeden. Formato in-quarto piccolo, buona la stampa in bicromia, sciupata a volte dal fatto che certe immagini si direbbero (ahimé) riproduzioni di riproduzioni; ottimo comunque il rapporto qualità/prezzo. Weiermair, Peter (1944-2021) (a cura di), Guglielmo Plüschow, Taschen verlag, Köln 1994. Quest'opera si segnala per essere stata il primo libro rivolto al grande pubblico dedicato al'opera del fotografo tedesco Wilhelm
von Plüschow (1852-1930),
fin lì edito sempre e solo in combinazione (e troppo spesso in totale
confusione) con Wilhelm von Gloeden, suo contemporaneo nonché lontano
parente. Allo scopo di allargare uteriormente il mercato, il libro contiene un'ampia proporzione di nudi femminili. Qualcosa
è però andato storto nella selezione, perché Weiermair, le cui capacità
critiche sono indiscutibili, inglobò una decina di scatti che
sembrerebbero d'altri fotografi, perlopiù nudi accademici di stile
totalmente differente da quello di Plüschow (qualcuno si direbbe di Gaudenzio Marconi), oltre a uno scatto di
Vincenzo Galdi, sulla via Appia. A parte
questo limite, comunque, l'opera si segnala per la pubblicazione d'una
larga percentuale di scatti mai più apparsi in opere successive, che
quindi è possibile vedere soltanto qui. Ne è quindi comunque utile la consultazione.
Zannier, Italo (1932-viv.), Wilhelm von Gloeden. Fotografie. Nudi, paesaggi, scene di genere, Alinari, Firenze 2008. Questo catalogo di grandi dimensioni (in-quarto) si basa sulle opere conservate nella collezione già di Pancrazio Buciunì, acquistata prima dal gallerista napoletano Lucio Amelio e, alla sua morte, dalla Fondazione Alinari di Firenze (che ha commercializzato a lungo
stampe tratte dalle lastre negative originali superstiti). (Oggi è
stata acquisita dalla Regione Toscana ed è in attesa di una
collocazione definitiva). Alle
stampe della collezione Alinari il curatore ha aggiunto un nucleo
tratto dalla collezione d'opere di Gloeden e Plüschow conservata
presso la Collezione Bertarelli al Castello Sforzesco di Milano, che è
la più importante collezione consultabile dal pubblico in Italia
(quella Alinari nel 2023 era inaccessibile per
trasloco della sede, in attesa d'essere resa disponibile dalla Regione
Toscana, che l'ha acquisita dopo la débacle della Fondazione Alinari). Ottima
idea. L'unico neo è costituito dal fatto che questo libro è costruito secondo la vecchia concezione del "catalogo di belle immagini di sfogliare distrattamente", riducendo al minimo la parte di studio e commento.
La
cosa è aggravata dal fatto che la Fondazione Alinari ha tentato per un
periodo (che include quello in cui questo libro è stato pubblicato)
d'imporre come nuovo standard degli studi la propria catalogazione
interna, trascurando quella originale di Gloeden. Perciò di tutte le
foto viene dato sempre il numero di catalogo delle collezioni Alinari e
mai quello di Gloeden, rendendo di fatto inutile quest'opera per lo studioso.
L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi
gli segnalerà
eventuali errori contenuti in questa pagina.
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Note
[1] Ecco altri libri di cui ho solo la notizia bibliografica, ma che non ho mai consultato di persona (l'invio dell'immagine di copertina e di qualche dato, da parte di chi ne possedesse copia, mi sarà gradita): Gloeden,
Wilhelm von, Fotografías del desnudo clásico, Colectivo
Sol, México 1983.
Portfolio con 15 tavole slegate, in maggioranza opera di Plüschow e Galdi. (Portfolio di 15 stampe formato in-quarto grande). *** Pilat, Bianca (cur.), Wilhelm von Gloeden c/o Guglielmo
Plüschow, catalogo della mostra (Milano, Galleria d’arte contemporanea,
1987), Galleria d’arte contemporanea, Milano 1987. Puig,
Herman (cur.), Les jardins interdits - Puig, Paris, s.d. ma ca.
1985. The
boys
of Taormina, s.i.t., 1970 circa, 48 pagine.
The boys
of Taormina and the baron von Gloeden, s.i.t.
[2] Link a siti su von Gloeden: Catalogo
numerico delle fotografie di Wilhelm von Gloeden.
Andrew
Calimach, Von Gloeden, pioneer of homosexual
photography.
Fotografare la mitologia. Von Gloeden. Guglielmo
Plüschow (1852-1930). Portfolio.
Mostra
a Trieste (2002).
Rêves
siciliens / Sicilian dreams.
Von
Gloeden.
Wilhelm von Gloeden's Arcady. Remarks on an obsessed carrer. [3].Cfr.:
V. Mor., Il nudo secondo il misterioso barone von Plüschow, "Corriere della sera", 19/12/1983. Michele De Luca, Ma è esistito davvero Von Pluschow?, "Avanti", 17 gennaio 1984, p. 8. Bianca Pilat (a cura di), Wilhelm von Gloeden c/o Guglielmo Plüschow, Galleria di arte contemporanea, Milano 1987. |